“Skinbooster”: tutti ne parlano, ma cosa significa?

In medicina estetica è utilizzato storicamente per riempire rughe, avvallamenti e volumizzare zigomi, mento e labbra. Ma l’acido ialuronico può essere considerato in realtà un a terapia della pelle. Come?

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Rossella Sferrazza, chirurgo plastico

È noto a tutti che l’acido ialuronico sia utilizzato in medicina in diversi settori: dalla dermatologia, all’ortopedia all’oftalmologia.

In medicina estetica è utilizzato storicamente per riempire rughe, avvallamenti e volumizzare zigomi, mento e labbra. Ma l’acido ialuronico può essere considerato in realtà un a terapia della pelle. Come? Gli acidi ialuronici stabilizzati, ma non cross linkati chiamati “skinbooster” sono piccole molecole in grado di resistere alla lisi enzimatica, ma non di volumizzare. Significano letteralmente stimolatori o amplificatori della cute. Perchè?

Quando iniettati nel derma, richiamano molecole d’acqua perché la loro natura zuccherina li rende affini al legame chimico con i gruppi ossidrili dell’acqua. In virtù di tale legame apportano un importante contributo all’idratazione della cute mantenendola tonica, elastica e luminosa. Sono simili ai biostimolanti, ma spesso hanno concentrazioni superiori in acido ialuronico e restano più stabilmente a livello del derma. Si collocano cioè tra i biostimolanti e i filler. Secondo recenti studi istologici, infatti, l’acido ialuronico, iniettato a livello del derma profondo e del tessuto adiposo dermico, ha la capacità di stimolare i fibroblasti promuovendo la formazione di tessuto collagene. La loro azione sulla struttura della pelle li rende molto promettenti nel trattamento di alcune condizioni cliniche. Ad esempio, recenti studi hanno mostrato l’efficacia dell’acido ialuronico nel migliorare l’aspetto delle cicatrici da acne proprio grazie alla stimolazione della produzione di collagene.

Nel trattare le cicatrici da acne, un ulteriore vantaggio di questo trattamento è dato dalla possibilità di combinarlo all’impiego di altre tecnologie, quali ad esempio il laser, che possono contribuire efficacemente al risultato finale. Come riportato dagli autori della consensus, i trattamenti con gli skinbooster risultano minimamente invasivi, sicuri e efficaci nel miglioramento della texture cutanea e nel mantenimento della qualità della pelle riscuotendo un elevato livello di soddisfazione da parte dei pazienti. Nella mia pratica clinica vedo che pazienti giovani che fanno uso regolare di skinbooster ritardano la comparsa di rughe e cedimenti, pazienti più anziani che iniziano ad utilizzarli riescono a mantenere “in ordine” un volto stanco e appesantito dal tempo senza modificare i loro tratti somatici con un risultato molto naturale.

I trattamenti consistono nell’iniezione a livello di tutto il volto di piccole quantità di acido ialuronico a livello del volto e del collo, si eseguono con frequenza mensile per un numero di 3-4 sedute e poi si interrompono per essere ripresi l’anno successivo o secondo indicazione medica. 

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Dottoressa Rossella Sferrazza
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
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